Il periodo del COVID-19 (e la conseguente quarantena) ha posto l’accento su termini come smart working, lavoro da remoto e lavoro agile. Non sono una novità, sono sempre esistiti, ma se ne parlava molto poco e, soprattutto, erano realtà poco diffuse in Italia.
Ma quali sono le differenze tra queste definizioni?
Vi aiutiamo a fare un po’ di chiarezza e a capire quali sono i vantaggi e gli svantaggi di queste modalità di lavoro.
Differenza tra smart working, lavoro agile e lavoro da remoto
Non vi è alcuna differenza, secondo il MIUR (Ministro dell’Istruzione), tra lavoro agile, lavoro da remoto e smart working. Sono tutti termini utilizzati come sinonimi.
Infatti, la definizione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è la seguente:
“Il lavoro agile (o smart working) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività.”
Chiarito questo concetto, vediamo nello specifico cosa significa lavorare da remoto e tutto quello che comporta.
Cosa significa lavorare da remoto?
Lavorare da remoto significa svolgere il proprio lavoro senza dover essere fisicamente presente in un ufficio o in un luogo specifico.
Invece di lavorare in un ambiente tradizionale come un’azienda o un’organizzazione, le persone che lavorano da remoto possono svolgere le proprie mansioni da casa, da una biblioteca o da qualunque luogo ritengono più opportuno.
Lavorare da remoto è possibile grazie alle tecnologie moderne: internet, computer, cellulari e strumenti di comunicazione digitale.
Qual è la storia del lavoro da remoto
La storia del lavoro da remoto risale alle prime forme di telelavoro che hanno avuto origine negli anni ’70 e ’80.
Inizialmente, il concetto di telelavoro era legato all’uso delle tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni per consentire alle persone di lavorare da casa o da luoghi diversi dall’ufficio centrale.
Questo approccio aveva come obiettivi quelli di:
Negli anni ’90, con lo sviluppo di internet e delle tecnologie digitali, il concetto di telelavoro ha iniziato ad evolversi.
Le organizzazioni hanno iniziato a sperimentare modelli di lavoro flessibili, consentendo ai dipendenti di lavorare da casa o da luoghi remoti per un determinato numero di giorni alla settimana.
Negli ultimi anni, lo smart working ha guadagnato sempre più popolarità grazie alla diffusione di tecnologie avanzate e alla crescente consapevolezza dei vantaggi che offre.
La flessibilità, la produttività, l’equilibrio tra lavoro e vita privata e il risparmio di costi per le aziende sono solo alcune delle ragioni che hanno contribuito all’adozione dello smart working.
Questo ha portato ad una maggiore consapevolezza e accettazione di questa modalità di lavoro come valida ed efficace.
I vantaggi per i dipendenti
Diminuzione del pendolarismo
I mezzi pubblici e il traffico possono essere uno stress per rispettare gli orari e non fare ritardi.
Diminuire gli spostamenti o azzerarli del tutto non può che essere positivo a livello psicologico (ed è sicuramente una scelta favorevole anche a livello d’inquinamento).
Questo vale per le aziende ma anche per i dipendenti.
I dipendenti, lavorando da casa, possono risparmiare sulle spese di trasporto e sull’abbigliamento da ufficio.
Per la maggior parte delle persone, lavorare da casa significa avere meno distrazioni: questo porta ad una maggiore concentrazione e produttività.
Potersi organizzare autonomamente (nel rispetto dell’azienda e del lavoro) permette di alternare e gestire gli impegni lavorativi con le attività personali.
Maggior equilibrio tra lavoro e vita privata
Lavoro da remoto significa più equilibrio per molte persone.
Prendersi cura della propria casa e di sé, delle proprie passioni, della famiglia, suddividendo con più tranquillità vita professionale e vita privata.
Le sfide per i dipendenti
Vi sono sicuramente diversi vantaggi ma è bene considerare anche le sfide che il lavoro da remoto può comportare.
La prima cosa da sottolineare è che ognuno di noi deve valutare un lavoro e le sue modalità considerando la propria persona. Questo significa che quello che per uno può essere un vantaggio, può non esserlo per qualcun altro, e viceversa.
Vediamo insieme quelle che potrebbero essere alcune difficoltà.
Trovare uno spazio da adibire ad ufficio, anche un angolo della propria casa, non è una cosa semplice.
Ma non separare lo spazio dedicato al lavoro da quello della vita quotidiana potrebbe essere una difficoltà sia a livello psicologico che pratico.
Infatti, non avere un piano di appoggio o uno scaffale da dedicare ad appunti e documenti può incidere negativamente sul proprio lavoro, favorire disordine e minore organizzazione.
Distrazioni a portata di mano
Premettiamo che distrarsi può capitare non solo a chi fa smart working.
Essere interrotti da continue notifiche, mail, chiamate e messaggi rende meno produttivo il proprio lavoro. Quando questo capita, la concentrazione viene meno e così anche la qualità.
Inoltre, se si lavora da casa, potrebbero aggiungersi ulteriori distrazioni come le faccende domestiche, coinquilini o familiari che ci interrompono.
Il consiglio è di limitare il più possibile queste situazioni, concentrarsi lasciando il telefono e silenziando le notifiche per un periodo limitato di tempo, divagando il meno possibile.
Quando si lavora da remoto è importante che colleghi e superiori abbiano esperienza con questa modalità e che la rispettino.
Lavorare a distanza, infatti, non significa fare meno perché non controllati costantemente.
Inoltre, è importante che l’azienda fornisca tutti gli strumenti necessari affinché si possa svolgere il proprio lavoro tranquillamente.
Definire lavoro e vita privata
Lavorare da casa può complicare questa distinzione. Il sottile confine tra lavoro e vita privata può portare ad un sovraccarico di stress e alla mancata gestione degli orari.
Infatti, sembra essere sempre presente la sensazione di essere continuamente reperibili e rintracciabili.
Proprio per questo motivo, è importante definire i giusti limiti sin da subito, allenando l’autocontrollo e cercando di non eccedere né in un senso né nell’altro.
Inevitabilmente, il lavoro da remoto può portare ad isolarsi per svolgere le proprie attività.
I meeting online sostituiscono le interazioni tra i colleghi, gli incontri reali tra loro.
Questo può incidere sul benessere psicologico dei lavoratori che potrebbero avvertire la forte sensazione di solitudine.
Saper organizzare le proprie attività è fondamentale affinché tutto combaci tranquillamente. Ma non è sempre semplice.
Le distrazioni, così come gli imprevisti, possono essere frequenti e portarci ad una disorganizzazione generale. Le famose “perdite di tempo”, insomma.
Proprio per questo è essenziale imparare a gestire il tempo a propria disposizione. Ci si può riuscire con delle piccole accortezze ma anche con l’aiuto di alcuni tool.
I vantaggi per le aziende
Meno barriere, più candidati
Il lavoro da remoto permette di raggiungere talenti al di là dei confini geografici. Questo significa che un’azienda può permettere e permettersi di valutare candidati che non vivono nelle zone limitrofe all’azienda stessa.
La distanza, così, non è più un problema o un ostacolo.
I dipendenti non sono costretti a trasferirsi nel luogo in cui ha sede l’azienda e questo permette di abbreviare i tempi di assunzione.
La possibilità di iniziare al più presto una collaborazione con un dipendente non va assolutamente sottovalutata.
Lavorando a distanza, l’azienda deve giustamente fornire gli strumenti utili ai propri impiegati.
Tuttavia, non deve allestire un’area di lavoro fisica che preveda uffici con scrivanie e tutto il materiale necessario.
Più opportunità con i clienti
Senza i famosi limiti geografici, un’azienda che lavora da remoto può raggiungere clienti che non vivono solo ed esclusivamente nelle zone vicine alla sede dell’azienda stessa.
L’obiettivo primario per un’azienda di qualunque tipo è lavorare bene ed ottenere dei risultati.
Grazie ai propri dipendenti.
Bisogna entrare nell’ottica di un team che, se soddisfatto e in grado di collaborare, può raggiungere grandi obiettivi.
E la sfida maggiore del modello da remoto è proprio questa.
L’azienda deve fare in modo che la distanza fisica non comprometta i contatti tra i colleghi. Collaborare, sentirsi parte della squadra, non è così semplice in assenza di una vicinanza quotidiana.
Quali sono le migliori soluzioni per accorciare le distanze?
Potrebbe essere fondamentale una figura all’interno dell’azienda che gestisca i contatti tra i colleghi, permettendone un buon rapporto basato sulla fiducia. Questo permetterebbe anche di organizzare i compiti di ognuno, sapendo di avere un punto di riferimento a cui potersi rivolgere in ogni momento.
Sono essenziali le attività che creano coesione: cene aziendali, confronti di gruppo e videochiamate, quando possibili, sono ottimi “strumenti sociali”.
Infine, ma non meno importanti: i feedback.
Per chi lavora a distanza è importante sapere in che direzione si sta andando, come viene percepito il lavoro svolto e se ci sono aspetti migliorabili. È importante che questo confronto avvenga in un’ottica di crescita e miglioramento e che non sia percepito come mera critica.
Modalità di lavoro “mista”
La modalità di lavoro mista, anche conosciuta come lavoro ibrido, è un modello di lavoro che combina il lavoro in ufficio con il lavoro da remoto. Questo approccio permette ai dipendenti di lavorare fisicamente in un’area aziendale dedicata (come un ufficio) ma anche da remoto (solitamente da casa o da altri luoghi a loro scelta).
Negli ultimi anni, questa modalità è diventata sempre più popolare, accelerata dalla diffusione della pandemia di COVID-19 e dalle misure di lockdown adottate in tutto il mondo. Ha dimostrato di offrire diversi vantaggi sia per le aziende che per i dipendenti.
La modalità di lavoro mista può offrire numerosi vantaggi sia per le aziende che per i dipendenti, inclusa una maggiore flessibilità, una maggiore produttività e una maggiore soddisfazione lavorativa.
Non manca una maggiore opportunità di reclutamento così come una riduzione dei costi.
Tuttavia, è importante notare che la modalità di lavoro mista non è adatta per tutte le aziende o per tutti i ruoli lavorativi.
Alcuni lavori, infatti, richiedono un’interazione diretta e costante tra i membri del team o l’accesso a risorse specifiche che possono essere disponibili solo in un ambiente di lavoro fisico.
Delimitazione tra lavoro e vita privata
Come abbiamo già anticipato, la sfera del lavoro e quella della vita privata si intersecano inevitabilmente quando si parla di lavoro da remoto.
Vediamo allora qualche consiglio per mantenere il giusto equilibrio, così da vivere con più serenità possibile questa modalità di lavoro.
Innanzitutto, comportati come se dovessi andare in un ufficio vero e proprio.
Preparati, via il pigiama e fissa una routine di lavoro così da rispettare degli orari. Definiti questi e il tuo spazio di lavoro, saprai come gestire le tue giornate e come scandirne i tempi.
Concorda e condividi con il tuo datore di lavoro gli orari, cosicché la tua disponibilità sia limitata nei giusti tempi e non sfori oltre.
Infine, ma non perché meno importante, cerca di avere strumenti come smartphone e pc che siano dedicati solo ed esclusivamente ad un uso professionale. È un buon modo anche per evitare di essere distratto da notifiche e social sui tuoi dispositivi ad uso personale.
Da remoto si lavora di meno?
Da remoto si lavora di meno…solo se non lavori.
Diverse persone e aziende credono che, in assenza di “controllo”, i dipendenti siano meno disciplinati e che possano in qualche modo approfittarne. La conseguenza sarebbe lavorare di meno.
Non funziona esattamente così, ma è comprensibile che possano esserci dubbi e curiosità a riguardo. La verità è (quasi) al centro.
Ci sono distrazioni sia nel lavoro da remoto che in quello in ufficio: la differenza la fa la gestione delle situazioni.
🏠 A casa si è tentati da faccende domestiche come stendere il bucato oppure ordinare le stanze. E non c’è niente di male se questo avviene durante le regolari pause previste. Va considerato, però, che non vi è alcuna distrazione da parte dei colleghi.
🏢 In ufficio, invece, non si può escludere la possibilità che i colleghi possano disturbarci. Battute, conversazioni e pause caffè sono le benvenute, anche in questo caso, se rientrano nelle famose pause prestabilite. Diversamente, essere spesso interrotti alla propria scrivania vuol dire dover ricominciare sempre dall’inizio.
Lavorare, che sia da remoto o meno, è spesso una questione di autodisciplina. Ma non solo.
Chi rispetta il proprio lavoro e si sente a sua volta rispettato dalla propria azienda, sarà sempre motivato e propenso a svolgere le proprie attività nel migliore dei modi.
Lavoro da remoto: sì o no?
Non c’è una risposta giusta ed una sbagliata: il lavoro da remoto offre maggiore flessibilità sia per i dipendenti che per le aziende, ma è importante tenere a mente alcuni consigli per assicurarsi che funzioni in modo efficace.
All’inizio, è essenziale che i lavoratori da remoto e si scambino costantemente informazioni, così da perfezionare il flusso di comunicazione e assicurarsi che le risorse necessarie siano accessibili a tutti.
Inoltre, lavorando principalmente da casa, è importante mantenere buoni contatti sociali anche al di fuori dell’ambiente lavorativo. Questo, aiuterà a preservare un senso di appartenenza al team e a prevenire il senso di isolamento.
Da non sottovalutare sono gli incontri di persona che servono al team per affiatare la propria collaborazione e costruire relazioni più solide.
Come abbiamo già sottolineato, il lavoro da remoto potrebbe non essere adatto a tutte le realtà aziendali. Infatti, questo tipo di ambiente richiede una maggiore fiducia e autonomia, ed è essenziale che i leader siano aperti al cambiamento e all’adattamento.
Insomma, come quasi per tutte le cose, la parola chiave è: equilibrio.
E trovarlo è la chiave di tutto.